Guardare le labbra e non volerle ascoltare,
cadere negli occhi e non farsi vedere,
biascicare parole e sputare silenzi,
stringersi forte a chi c’era e non c’è.
Carezzare dipinti, soffocare ragioni,
detestare quel buio ed aspettar le stagioni,
coronare le notti, guardare al domani,
annusarne i capelli e toccarne le mani.
Odore di buio, di notte, di morte,
odore di ieri, di storia, di treni,
fiori appassiti, chitarre e canzoni,
amori svaniti e svanite emozioni.
Elenchi di cose, da fare e già fatte,
mazzi di rose, camicie e cravatte,
soffi di vita, d’estate e tristezza,
valigie, giornali e passeggera amarezza.
Pugni alle porte e poi lacrime amare,
risate sincere e il rumore del mare.
Ma il tempo ci insegna che dopotutto
si è soli.
Insieme.
E si è soli del tutto.