Senilità e catarsi

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Cammino di spalle
guardando al trascorso
con le gambe stanche
e il passo esperto.
Aspettando
la fine.

Vedo i giovani correre sul prato della vita,
come sfumature gialle di un tramonto
che un tempo sfolgorava alle mie luci.

Un ruga profonda
nasconde un bambino
che forte di ignoranza
respirava i profumi
nuovi.
Greve, dolce, la vita.

Vecchio, appellativo strano
che ancora non so
s’è lode o spasimo,
s’è bene o male.
Ma la mia ombra
è la stessa.

Io, anzi tempo
catapultato
nel meraviglioso gioco,
ancora non capisco,
prossimo a finire,
il suo regolamento.

Dapprima seme,
poi germoglio,
e fiore, straordinario
prodigioso fiore,
sono albero maestoso
dalle fronde stanche.

Ora, ch’è a due passi,
Empireo si fa vero
e profumato
di una fragranza
che sa di pace
meritata.

Saluto il mondo
ed esplodo
dal corpo mio
con la cura
di non fare
rumore.

Terra, dannazione! Terra!
Mi sconvolge lasciarti,
che mi sei stata madre,
sposa e sorella.
Mi sconvolge.

Allora sorridimi,
ora che i miei occhi
brillano e donano cristalli.
Accarezzami mentre
sorridendo
m’addormento.

12 pensieri su “Senilità e catarsi

  1. E’ stato un piacere leggere questi versi che non ho potuto commentare poiché in pieno svolgimento di valutazione per il memorial 2016 ma ho potuto tanto apprezzare. Non ricordo l’autore ma desidero ringraziarlo per questi versi che non rappresentano solo una poesia ma il senso della vita e la mia si arricchisce anche di questo. Grazie

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      1. sto scrivendo proprio al poeta? …. desideravo portare questa sua opera con altre mie al concorso internazionale Colapesce 2017 di <messina ovviamente a suo nome. Per le spese d'iscrizione ci penserei io stesso. Desidero far ascoltare questi versi ai miei amici poeti come pure ai concittadini che interverranno nella sera di gala. Ho avuto modo di conoscere la sua opera al memorial Miriam Sermoneta quando mi è stato dato l'incarico di giurato. Sono rimasto semplicemente affascinato e ricordo di avere espresso il massimo dei voti.

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  2. Solo il buio …
    e se il tempo,
    del mio respiro avrà lasciato
    immobile il mio petto,
    non far che le illusioni
    ingannino il tuo sconforto.
    Io sarò già libero dai sogni,
    da ogni pregiudizio.
    Non patirò dolore,
    né gusterò il piacere
    di una nuova vita,
    solo il buio e il gelido silenzio
    che oscura ingeneroso
    i miei occhi, la mia vita.
    Non vedermi
    nelle cose che ho sfiorato,
    custodito con amore.
    Né rimpianti, né amarezze
    con me porto,
    né melodiche tristezze,
    solo il buio dei miei giorni
    cancellati
    da un destino … che di tutti
    ha simil voce.

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